Materializzare o creare?

Materializzare o creare?

Grazie alle 5 leggi biologiche (5lb) siamo oggi in grado di comprendere con precisione il percorso di bioattia in base ai programmi automatici e preinstallati nel nostro cervello chiamati SBS. Tali programmi, che si attivano a fronte di una DHS ovvero una situazione di emergenza, attivano programmi speciali per la gestione straordinaria della situazione percepita come un pericolo per la nostra sopravvivenza.

Il percorso bifasico, definito nella seconda legge biologica, ci mostra graficamente il percorso dei processi di bioattia nella sua manifestazione conflittuale o prima fase e, quando avviene la conflittolisi (CL) nella fase successiva di riparazione o PCL. Fin qui tutto appare biologico e l’intero processo di bioattia sembra nelle mani della biologia senza quasi nessuna possibilità di interferire nei processi con il nostro raziocinio, in quanto sono programmi predeterminati ed automatici nonché inconsci.

In realtà abbiamo poi compreso che possiamo assolutamente interferire con questi programmi non certo modificando i programmi in quanto tali che seguiranno sempre e comunque la loro natura predefinita ma modificando la propria posizione in relazione alle situazioni che attivano tali programmi. Per esempio abbiamo compreso che ripetere l’emozione conflittuale che ha attivato la prima DHS genera la ‘recidiva’ ovvero un nuovo programma SBS fotocopia del precedente. Più programmi attiviamo contemporaneamente, anche in fasi diverse del programma bifasico, e più esponiamo il nostro corpo a sintomi e manifestazioni via via sempre più intense ed impegnative fino a portarci, nei casi estremi, alla morte come ultima soluzione biologica.

Le DHS si presentano quindi come una opportunità per evolvere, adeguando la nostra biologia e il nostro comportamento alle situazioni di vita reali ed in continuo mutamento, o per morire qualora esauriamo le nostre risorse biologiche e non siamo più in grado di adattarci ai cambiamenti. Superfluo dire che il fine ultimo di tutti questi programmi è, alla fine, la sopravvivenza della specie ancor prima che dell’individuo.

Ogni terapeuta delle 5lb che abbia una certa esperienza vi potrà tuttavia dire che esistono situazioni in cui alcuni soggetti bioattivi superano in maniera repentina, quasi improvvisa, la sintomatologia tipica della fase di riparazione oltre ogni logica prevista dai tempi del percorso bifasico. Situazioni caratterizzate da pesanti edemi cerebrali e manifestazioni organiche molto difficili da gestire, all’improvviso o in tempi brevissimi arrivano alla normotonia superando ogni sintomo quasi come avessero saltato alcune parti del percorso bifasico. Talora tali cambiamenti possono essere spiegati con la CL del Conflitto del Profugo (CDP) che in riparazione permette l’eliminazione di grandi quantità di urine ed una netta diminuzione degli edemi cerebrali. Ma non sempre questo è sufficiente a spiegare repentini cambiamenti della sintomatologia, per esempio nel caso in cui il CDP non sia presente né prima né dopo tali cambiamenti.

Per contro vediamo persone con sintomatologie poco significative e apparentemente destinate a risolversi in breve tempo, peggiorare nel giro di poco il quadro clinico e pervenire alla morte.

Mi sono quindi chiesto se la seconda legge che descrive il percorso di bioattia, la terza legge che definisce l’ontogenetica e la quarta legge che descrive il ruolo dei microrganismi simbionti con i tessuti embrionali, siano sufficienti per spiegare il perché o il percome si manifesta la bioattia.

No, a mio avviso, non sono sufficienti! Sono andato quindi alla ricerca in altri ambiti per cercare di capire come e in che misura i processi biologici possano essere condizionati e addirittura cambiati da diversi livelli di consapevolezza. Lo spunto mi arriva dalla quinta legge biologica dove Hamer recita: ‘in natura non esiste nulla di benigno o maligno ed ogni cosa risponde alle necessità evolutive della specie’.

Già dichiarare che non è di nessuna utilità al fine della guarigione definire bene o male quello che la biologia del nostro corpo sta manifestando significa superare il concetto dualistico della nostra mente ed accedere a nuove consapevolezze su cosa sia non solo la bioattia ma anche la vita stessa in tutte le sue manifestazioni.

Inevitabile per me integrare a questo punto le conoscenze della medicina orientale che lega le emozioni alla funzione degli organi, della medicina ayurvedica che spiega con il karma ed il dharma il senso delle nostre esperienze, bioattie incluse. Pure le filosofie cristiane, buddiste, taoiste e altre permettono di capire che la realtà non è altro che quello che noi osserviamo e che la creiamo ogni giorno e la modifichiamo in base alla misura in cui siamo consapevoli di poterlo fare.

In realtà, grazie alla meccanica quantistica ed alla comprensione dell’esistenza del Campo Quantico o coscienza collettiva, io credo che siamo co-creatori della nostra vita nel senso che interagiamo con il CQ e realizziamo non solo quello che siamo in grado di osservare ad un livello superiore di coscienza ma anche quello di cui abbiamo bisogno per realizzare il senso della nostra esistenza, oltre le nostre richieste e aspettative.

Da qui nasce, ad esempio l’insegnamento di non avere più alcuna aspettativa dalla vita né pretesa che le cose debbano per forza andare come vogliamo noi, non generare proiezioni su come possa evolvere un certo progetto di vita ma affidarci completamente alla vita scoprendo giorno per giorno come si si manifesterà.

Allora mi sono chiesto: come posso io applicare questi principi all’interno della comprensione delle 5lb? Posso intervenire nel percorso bifasico smettendo di farmi proiezioni sul percorso di bioattia e di attendermi che la PCLA sfoci nella CE e poi nella PCLB e infine nella tanto agognata normotonia? Posso, espandendo il mio livello di coscienza e modificare i processi bifasici, ad esempio accelerandoli?

La risposta a cui sono pervenuto è si, esiste la possibilità di pormi nei confronti della bioattia in modo diverso e tuttavia non in contrapposizione delle 5lb e di intervenire nei processi con l’atto di creare una realtà anziché semplicemente manifestarla; un po’ come la fisica quantistica pur operando su basi molto diverse rispetto alla fisica relativistica, la integra e la modifica.

Nel mio prossimo articolo spiegherò come porci nei confronti della bioattia passando dalla ‘manifesta-azione’ alla ‘crea-azione’ attraverso una espressione della luce…

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